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Mercato immobiliare, ecco le città che costano meno nel 2023

lentepubblica.it • 15 Luglio 2023

mercato-immobiliare-citta-che-costano-menoA fornire i dati sull’andamento del mercato immobiliare nei primi mesi del 2023 è il Consiglio Nazionale del Notariato: ecco le città che costano meno e con i migliori “sconti”.


Si tratta di dati che fanno emergere alcune contraddizioni: seppur alcune città risultino particolamente vantaggiose rispetto ad altre, il mercato immobiliare sta registrando una fase di contrazione.

Si è registrato in Italia un calo del 2,72% del numero delle compravendite di abitazioni rispetto allo stesso periodo del 2022.

Se invece si analizza nel dettaglio il mercato tra prime e seconde case del primo bimestre 2023 i dati evidenziano ulteriori particolarità.

Il calo riguarda solo le prime case che registrano rispettivamente un – 6% per le compravendite tra privati e – 24% per acquisti da impresa mentre il mercato delle seconde case sia tra privati sia tra imprese segna un dato positivo rispettivamente 2,82% e del 3,37%.

In tutto questo c’è un effetto positivo: a fronte delle crescenti difficoltà di accesso ai finanziamenti, chi ha bisogno di vendere abbassa il prezzo e così diventa più facile trovare un punto d’incontro.

Scopriamo dunque quali sono le città in cui in questo momento conviene effettuare delle compravendite.

L’analisi

Il Notariato ha dunque presentato una ricognizione effettuata in merito alle seguenti tipologie di atti: mutui, surroghe, compravendite di fabbricati abitativi.

Dal campione emerge un crollo generalizzato dei mutui, mentre il “calo” delle compravendite di fabbricati abitativi è molto diversificato sul territorio: sebbene a livello nazionale il calo sia del 2,7%, province come Bari, Bologna, Torino e Palermo mostrano valori in controtendenza attestandosi a variazioni positive rispetto al primo bimestre 2022.

Si parte dai dati positivi di Torino (+3,26%), Bologna (+2,88%), Bari (+1,14%) e Palermo (+2,11%) per intercettare il calo di centri importanti come Milano (-3,74%), Verona (-1,45%), Roma (-2,09%), Firenze (-5,28%), e  Napoli (-14,9%).

In tutte le città si registra comunque un calo delle compravendite tranne a Torino, dove le transazioni sono addirittura maggiori rispetto al periodo precedente.

Le città che costano meno per il mercato immobiliare nel 2023

Nel Mezzogiorno si riscontra una maggiore propensione a trattare sui prezzi delle case. In cima alla lista c’è Catania, dove a giugno le abitazioni sono state vendute con uno sconto medio del 22% rispetto al prezzo originale. Napoli (21% di sconto medio) e Bari (20%) seguono a breve distanza.

Successivamente, troviamo i primi due capoluoghi settentrionali, Torino e Padova (entrambi al 19%), con Firenze a un solo punto di distanza.

La città con il minor margine di trattativa è invece Milano, dove l’abbattimento medio è del 13%, cinque punti al di sotto della media nazionale. La resistenza dei proprietari di case a Milano, tuttavia, potrebbe presto essere messa alla prova, considerando che a giugno il numero di immobili in vendita è aumentato del 16% rispetto all’anno precedente. Quindi per vendere questi immobili si potrebbero ritoccare ulteriormente i prezzi al ribasso.

La situazione dei mutui

Nello stesso periodo dell’anno sul fronte dei mutui si registra un calo medio del 23,56%, ben più alto rispetto al calo delle transazioni immobiliari.

Nonostante alcune province come Verona mostrino a quasi stazionarietà della richiesta di mutui (-0,5%), tutte le città subiscono un calo a due cifre, che a Napoli in particolare è pari a più di un terzo rispetto al bimestre 2022 (-35,4%).

Va segnalato inoltre che la fascia di età che ha subito la riduzione minore è quella degli under 36 probabilmente in considerazione delle agevolazioni fiscali in vigore fino a fine dicembre 2023 per l’acquisto della prima casa e l’’estensione del fondo prima casa all’80%.

Sul calo medio nazionale del numero delle persone fisiche che hanno contratto un mutuo pari a – 21,15%, la fascia di età 18-35 anni si ferma a – 19,3% rispetto al -20,11% degli under 45, -22,36% degli under 55 e -25,67% under 65 fino al picco del -33,3% della fascia 66-75 anni.

Per consultare tutti i materiali cliccate qui.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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